A Verona campagna delle ciliegie danneggiata dal maltempo
12 Giugno 2024
Stefano Pezzo
A Verona e provincia, la coltivazione parte nella zona pianeggiante per salire fino alla collina, con presenza di frutteti anche a 1000 metri di quota. “La nostra campagna parte normalmente attorno al 20 maggio e si conclude entro il 15 luglio. Quest’anno siamo in linea con le aspettative, senza anticipi. I prezzi sono più alti rispetto a un’annata normale, per il semplice fatto che c’è meno produzione”.
Le varietà in raccolta ora fanno parte della famiglia dei Duroni. “Sono molto apprezzate dai consumatori e i prezzi maggiori si ottengono con i grossi calibri. Purtroppo fino a oggi il prodotto conferito non era di grossa pezzatura, per cui anche le quotazioni non sono elevatissime. L’auspicio è che nelle prossime settimane si abbia un’inversione di tendenza”.
Il mercato di quest’anno è improntato per lo più sulle forniture alle catene italiane di supermercati. “Non avendo disponibilità elevate e costanti, non possiamo affrontare l’estero come abbiamo fatto in altre annate. Abbiamo qualche cliente oltre frontiera cui spediamo merce, per lo più in Austria, ma sono quantità limitate in quest’annata bersagliata dal maltempo”.
Un limite della cerasicoltura veronese è data dalla mancanza di ricambio sia a livello imprenditoriale, sia per quanto riguarda la tipologia dei frutteti. “In 20 anni, gli ettari a ciliegie sono calati vistosamente e non c’è stato l’impianto di ceraseti di concezione moderna. Infatti sono pochissimi gli impianti protetti da teli antipioggia e reti e questo comporta la drastica riduzione del raccolto ormai ogni anno. Perché se una volta maggio era un mese poco piovoso, da qualche anno a questa parte è diventato quello in cui si concentrano più piogge, causando cracking e marciumi sui frutti”.
Tutto ciò causa un aumento dei costi per via delle rese inferiori e della maggior accuratezza richiesta nella fase della selezione.
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